Eravamo una piccola folla raccolta attorno a lui e lo abbiamo sentito gridare i nostri nomi perché ci avvicinassimo, ed eccoci qui un po’ in disparte per ascoltarlo.

Mi sto chiedendo cosa trovi di speciale in noi, non siamo certo persone di spicco: c’è mio fratello Pietro, pescatore come me, che raramente sta zitto. Conosco Giacomo e Giovanni, nostri soci sul lago, con un bel caratterino; c’è Matteo, che faceva il pubblicano, Simone, che era del partito rivoluzionario, e altri che non ho ancora inquadrato.

Comunque è proprio a noi che affida il compito di annunciare con le parole e con i fatti che in lui Dio si è fatto vicino per sconfiggere il potere del maligno, per ridonare speranza a chi l’aveva perduta: non è certo una cosa da poco, ma se è lui a mandarci, credo che possiamo farcela