«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». Gv 8, 10-11.

Non ricordate più le cose passate, non pensate alle cose antiche! Ecco io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia non ve ne accorgete?” Così Isaia dice nella prima lettura, e nel vangelo di oggi troviamo una grande novità di vita, data dalla misericordia che Gesù manifesta verso questa donna sorpresa in adulterio.

Siamo al tempio dove Gesù si recò al mattino e il popolo andava da Lui, dice il vangelo. Arrivano questi scribi e farisei che rappresentano la legge e la sua osservanza che conducono questa donna adultera mettendola in mezzo. Pongono Gesù davanti all’osservanza della legge secondo il quale questa donna doveva essere lapidata, il loro intento è di mettere alla prova Gesù per vedere da che parte sta e per accusarlo.

Gesù si mise a scrivere con il dito per terra. Cosa scrive Gesù? Tanti i commenti su questo gesto, possiamo pensare cercando di interpretare quanto accade che Gesù scrive una nuova legge basata sulla misericordia. Gesù non condanna questa donna, rimanda gli anziani scribi e farisei al loro peccato, dicendo: “Chi di voi è senza peccato getti su di lei la prima pietra”. Per accusare l’altro, facendosi giudici spietati, occorre essere senza peccato.

Ma la verità è un’altra! La verità è Gesù stesso, è Dio che è senza peccato e dona il perdono a noi che siamo adulteri in tanti modi. S. Agostino dirà rimasero solo loro due: la misera e la misericordia. E la misericordia riveste la nudità della donna con le vesti del perdono e della salvezza. Gli accusatori sono andati via messi davanti alla loro coscienza e al loro peccato da Gesù: si ritrovano nudi anche loro.

Gesù dice: “Donna dove sono? Nessuno ti ha condannato” ella rispose: “Nessuno Signore” Non c’è nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù perché Lui è perdono e misericordia. Questa quinta domenica di quaresima che ci prepara alla Pasqua del Signore pone al centro, in mezzo il perdono e la misericordia, la realtà nuova che ci è donata nella Pasqua del Signore.

Clarisse Monastero Porto Viro