“Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete, per piacere?” Domanda insistentemente Bernardette. Alla quarta volta, Ella (Aquerò) non ride più. Passa il suo rosario nel braccio destro. Le sue mani giunte si aprono, si stendono verso terra. Da quel gesto così semplice si irradia una maestà: la sua figura di fanciulla ne assume una sorta di grandezza; la sua giovinezza, un peso di eternità. Con uno stesso movimento, unisce adesso le mani all’altezza del petto, alza gli occhi al cielo e dice: «Io sono l’Immacolata Concezione».  LAURENTIN RENÉ, Lourdes. Cronaca di un mistero, Milano 1996, pagg. 218-224

Maria alza gli occhi al cielo in un atteggiamento di immensa riconoscenza, perché pienamente consapevole della più alta misericordia ricevuta, Dio non l’ha purificata ma preservata dal peccato e colmata dall’origine di una pienezza di grazia. La Vergine è Colei nella quale nessun peccato ha rimpicciolito l’amore, Ella proprio nella misura in cui si sa di essere oggetto di misericordia è la più capace di misericordia.

La gratitudine un sentimento difficile e raro per i peccatori   per i quali Maria riserva un amore sovrano ma che implica, l’avversione totale per il loro peccato. Ecco perché Ella manifestava quella tristezza indimenticabile quando parlava dei peccatori, un volto di cui Bernanos ha saputo meglio di ogni altro esprimerne il mistero e lo sguardo:

Questo sguardo non è quello dell’indulgenza… ma della tenera compassione, della dolorosa sorpresa, di non sai qual sentimento ancora inconcepibile che la fa più giovane del peccato, più giovane della razza da cui è uscita e, per quanto madre per la grazia, madre delle grazie, la più giovane del genere umano.

In virtù della Grazia ricevuta Maria accetta di portare quel Bambino, il suo bambino e diventa la vera dimora di Dio che viene ad abitare fra gli uomini; la dimora non è più un tempio di pietra è una persona! D’ora innanzi non sarà più con le pietre che si edificherà l’abitazione di Dio sulla terra, ma con la fede, con l’ “eccomi”. Fondamento di questa nuova casa è la Parola di Dio, Maria, infatti, si è fidata, ha creduto possibile quanto il Signore le ha detto. Gli effetti immediati della grazia ricevuta e riconosciuta nella gratitudine si apre ad una nuova gratuità; Maria “si alzò e andò in fretta”, c’è un’urgenza di comunicare la «meraviglia» operata in lei dal Signore e del mettersi al servizio

Mettiamoci idealmente anche noi davanti a quella grotta e ad imitazione di Maria, fidiamoci, rallegriamoci della Grazia ricevuta nel Battesimo che ci ha fatto dimore del Signore, portatori di Cristo con la nostra vita e trasmettere a tutti la Gioia per le meraviglie che   sta operando in grazia della Sua Chiamata, mettiamoci al  servizio e impariamo a fare della nostra  vita un dono.

Accogliamone lo stile come suggerisce Papa Francesco: “Tutto questo senza clamori e ostentazioni, senza cercare posti d’onore, senza pubblicità, perché la carità e le opere di misericordia non hanno bisogno di essere esibite come un trofeo. Le opere di misericordia si fanno in silenzio, di nascosto, senza vantarsi di farle. Anche nelle nostre comunità, siamo chiamati a seguire l’esempio di Maria, praticando lo stile della discrezione e del nascondimento.” Eccoci…

MT